Diottrie. Come si misura la vista?
Come si misura la nostra vista e soprattutto come si misura la lente correttiva di cui abbiamo bisogno per aiutare i nostri occhi? Ecco cosa sono le diottrie!
Diottrie e decimi. Come funziona la misurazione della vista?
Quando vai da un medico oculista, dopo l’esame della vista ti viene rilasciata spesso una prescrizione che riporta esattamente lo stato della tua vista, indicando se sei affetto dai principali difetti della vista. Accanto ai numeri troverai parole come diottrie, gradi, potere di rifrazione...
Ma di cosa si tratta e soprattutto quali sono le differenze che si possono rintracciare in questa articolata quanto tecnica terminologia?
Nel linguaggio comune spesso chiediamo ai portatori di occhiali "Quanti decimi ti mancano?". Se invece il tuo interlocutore ha una vista così acuta da essere paragonata a quella di un’aquila, ti complimenterai con lui attribuendogli addirittura 10 decimi!
Sembra quasi che fare l’esame della vista sia come passare un esame all’Università o superare un compito a scuola! "Bravo, 10 e lode" oppure "Un pochino scarso. Siamo sul 6" oppure ancora "Gravissima insufficienza. 3!".
Non che i numeri e le misure non siano importanti, ma sottoporsi ad un esame della vista significa prima di tutto affidarsi alla consulenza esperta di un professionista come lo sono gli ottici partner di occhiali24.it.
Che cosa sono le diottrie?
Per avere meno paura dell’esame della vista, è dunque importante familiarizzare con una parola come diottria. Wikipedia, l’enciclopedia più conosciuta, ne dà questa definizione:
La diottria, in ottica, è l'unità di misura del potere di rifrazione di un sistema ottico o di una semplice lente.
Per spiegare un po’ meglio queste parole bisogna prima definire il significato di potere di rifrazione.
Con questo termine si indica infatti la capacità di una lente o di un sistema ottico di deviare i raggi luminosi provenienti da un oggetto esterno, in modo tale che questi possano formare un’immagine nitida e chiara.
Se la diottria ne è l’unità di misura, essa non fa altro che dirci quanto una lente è potente sul piano della rifrazione, cioè quanto è in grado di intercettare i raggi luminosi per garantire una visione perfetta.
Per stabilire quale correzione è adatta per la tua vista, dovrai innanzitutto conoscere quanto la lente che l'ottico andrà ad applicare deve essere potente per garantire un’immagine definita. Ecco perché entra in gioco la diottria, come unità di misura scientifica!
La scala delle diottrie
Le diottrie si possono rappresentare su una scala ideale con gradini che valgono 0.25 punti ciascuno.
In base alle diottrie è possibile quantificare e classificare la gravità del difetto della vista dal quale sei affetto. Ad esempio nel caso della miopia, essa viene detta lieve fino a -3 diottrie, intermedia fino a -6, elevata oltre quest'ultimo valore.
Come puoi notare, dall'esempio precedente, davanti al numero 3 appare un segno. In effetti quando si parla di diottrie vengono utilizzati i segni "più (+) o "meno (-). In particolare, il valore della diottria è:
- negativo (-), nel caso di lenti per occhio miope
- positivo (+), nel caso di lenti per occhio ipermetrope
Che significa questa convenzione? E soprattutto che informazione ci danno il segno "+" o il segno "-" ?
Il segno indica, in pratica, la forma della lente. Nello specifico, nell’occhio miopie i raggi luminosi convergono non sulla retina, come dovrebbero, ma bensì davanti ad essa. Per convogliare i raggi luminosi sulla retina c'è bisogno in questo caso di una lente concava ed è proprio quello che il segno meno vuole indicarci.
Leggi il nostro articolo su come migliorare la miopia con lenti ultra sottili.
Un valore positivo indica, invece, una lente convessa proprio come quella necessaria in presenza di un altro difetto della vista, l'ipermetropia. Anche in questo caso i fasci luminosi non vengono messi a fuoco sulla retina, ma, a differenza della miopia, convergono oltre essa. La situazione è ben diversa rispetto a quella di un occhio miope e questo giustifica la forma convessa e non concava della lente.
Vuoi saperne di più su cos'è l'ipermetropia e su come curarla? Clicca qui.
Una piccola precisazione: nel caso tu sia un soggetto astigmatico, l'ottico o il medico scriveranno davanti al valore della diottria la sigla "Cyl". D'altronde se per miopia e ipermetropia vengono utilizzate lenti concave o convesse, nell'astigmatismo si ricorre piuttosto alle lenti toriche.
Trovi qui tutto ciò che c'è da sapere sui migliori occhiali per astigmatici.
Che cosa significa "avere 10 decimi"?
I famosi dieci decimi non hanno niente a che fare con le diottrie. Se queste misurano quanto una lente è potente (nel senso della rifrazione), i decimi sono frutto di una valutazione empirica e pratica.
Avere 10 decimi vuol dire leggere tutte le righe della tavola optometrica, il classico tabellone dell'oculista, dove sono riportate file di lettere che simulano oggetti posti a distanze via via maggiori, dai caratteri più grandi a quelli più piccoli.
Leggere tutte le lettere vuol dire vedere perfettamente a 10 metri di distanza. Un esempio? Se i tuoi decimi sono 8 su 10 vuol dire che potrai vedere in modo nitido e senza sforzo fino ad una distanza di 8 metri.
Il termine decimi rientra tuttavia soprattutto nel gergo comune. Per la salute ed il miglioramento della propria vista è bene informarsi piuttosto sulle diottrie.
Questo sarà utile per la cura di moltissimi difetti non a caso definiti refrattivi come la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo e per individuare gli occhiali più adatti, soprattutto nel caso in cui questi problemi si manifestino tutti insieme.
Pensiamo alla combinazione miopia e astigmatismo o miopia e presbiopia che induce a ricorrere alla soluzione più comoda degli occhiali progressivi, oggi disponibili nella rivoluzionaria Tariffa Flat.
Ricorda che anche se la tua vista è da "10 e lode" con il tempo potrebbe cambiare.
Ecco perché una visita dall’ottico o dal medico specializzato è sempre consigliata. Soprattutto in presenza di eventuali altre patologie come il diabete che potrebbero comportare eventuali danni alla vista.
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